Punta Osvaldo Esposito – Via Fuga Diagonale

Prima salita: Raffaele Ferrari, Luigi Ferrari il 26 agosto 2017
Quota partenza: Carona 1130 m
Quota attacco: circa 1900 m
Quota arrivo: 2170 m
Sviluppo: 300 m
Dislivello: 250 m
Tiri: 7
Difficoltà: D+, 2 tratti di VI-

Descrizione generale: Si risale con bella arrampicata la parete che sta a sinistra della via Esposito. La via segue in diagonale le placche compatte ma sempre ben appigliate rimanendo sempre in piena parete (non percorre lo spigolo). Superatele, mantenendo la destra, si evitano i ghiaioni finali con un altro traverso verso destra su placca appoggiata fino a un bel diedro che conduce direttamente alla vetta (questo probabilmente già parte di una delle varianti finali della via Esposito, comunque nessun materiale trovato in loco). Roccia buona con generosi appigli “a tasca” per tutto il tratto centrale della via. Attenzione a qualche presa mobile. Parete molto ombrosa e ideale nelle giornate calde, ma data la quota non eccessiva praticabile anche a inizio estate e autunno, con vista spettacolare sulla conca del Calvi e le cime che la contornano.

Materiale: Normale dotazione alpinistica, molti friend, stopper e qualche ch. e martello consigliati. Presenza di tratti poco proteggibili per la roccia compatta ma sempre ben appigliata.

Attacco, descrizione della via: Da Carona (BG) seguire la strada che porta al rif. Calvi. Superata la località “Lago del Prato”, quando la strada diventa meno pendente, si trova uno spiazzo per manovra auto a sinistra e poi una pianta con i numeri 79 e 84 in vernice blu. Sul lato opposto si stacca un sentierino in discesa che conduce ad una presa idraulica. Si supera il ponticello e dopo una decina di metri si risale la pietraia di sinistra seguendo una numerosa serie di ometti che consentono di attraversare i mughi e risalire la pietraia che conduce alla parete. La via attacca la parete a sinistra dell’evidente canale di scarico posta a sinistra del diedro Esposito. Si attacca nel punto più basso della placca, 20 metri più in basso e pochi metri a sinistra del canale di scarico. Ometto alla base (2 h circa).

L1: Si sale l’avancorpo che sostiene la parete fino al suo termine: Salire lungo la fessurina alla base e poi spostarsi a sinistra per un diedro prima fessurato per andare a prendere un diedro cieco che si risale (V-). Superatolo proseguire fino a una cengetta/nicchia erbosa presso cui si sosta (S1, 45m 1ch facilmente integrabile).

L2: Si entra nella parete che caratterizza la via. Dalla sosta traversare a destra ed entrare in parete traversando orizzontalmente per 2-3 metri (VI-), tratto proteggibile (poco) con friend, fino a prendere un diedro più facile che dà l’accesso alla parte superiore. Superare le successive placche in diagonale (IV+) verso destra con una vera fuga dagli spit che appaiono circa 5m a sx (via recente). Sostare a destra alla base di un diedrino (S2, 45m, 1ch+cordino).

L3: Superare il diedrino sopra la sosta fino ad una terrazza, qui si vedono degli spit che proseguono sullo spigolo a sx, ignorarli rinviando invece un ch. e proseguendo in diagonale a destra (IV+) su bei risalti fino a una cengia dove si sosta, sotto la verticale di un evidente e ampio diedro (S3, 40m, 1ch).

L4: Sempre in diagonale superando una placca verticale (V-) e puntando non al diedro sopra la sosta ma a una fessura verticale sulla destra (V) che permette di accedere alla parte superiore della parete. Superatala, si arriva ad una cengia dove si sosta (S4, 50m, cordone su enorme spuntone).

L5: proseguire a destra (IV+) puntando ad una placca liscia e compatta che si supera sul bordo sinistro (VI-) aiutandosi con una fessurina e delle tacche a sinistra. Si contorna la placca uscendo più facilmente fino ad arrivare a una zona di blocchi dove si sosta. (S5, 50m, cordone su spuntone).

L6: Traversare a destra (ch. della via Esposito) in orizzontale attraversando il canale e risalendo la successiva placca fessurata (cordone) risalendo poi per placche e risalti (III+) e puntando alla base della cuspide sommitale dove si sosta su bella cengia alla base di un evidente diedro. (S6, 45m, cordone).

L7: Risalire il diedro con bella arrampicata (IV+) fino a quando si esaurisce e salire più facilmente alla vetta. (S7, 35m). (prima salita 4h 30’)

Discesa: Percorrere la cresta fino alla cima dove si trova un grosso ometto. Oltrepassarlo e seguire la cresta fino ad un profondo e stretto intaglio dove si trova una calata attrezzata (chiodi, cordino e maillon) da 50 m che scende verso il lago di Zelt. Una seconda calata attrezzata da 50 m porta direttamente sui ghiaioni da cui si scende per ghiaioni alla base (SOLUZIONE NON ADOTTATA). Noi siamo scesi dall’intaglio per ripidi canalini (attenzione!) verso la Val dei Frati fino a riprendere il sentiero estivo per il rif. Calvi. (3h alla macchina)

Note: Grazie a Elio Verzeri per un ormai lontano suggerimento. Sperando di tornare a breve per sistemare S1 e S3 (ora solo parzialmente attrezzate ma facilmente integrabili) e migliorare la chiodatura dei tiri, ora praticamente assente. Mi raccomando: NO SPIT!

Luigi Ferrari su L3
Raffaele Ferrari su L7
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